_Dieci anni CivicoZero_2013

2013: Il ruolo di CivicoZero nel percorso di inclusione dei msna


2013: Il ruolo di CivicoZero nel percorso di inclusione dei msna


_Dieci anni CivicoZero_2013


Il 2013 è stato un anno impegnativo e intenso. Tantissimi i minori e neo-maggiorenni raggiunti, diverse le nazionalità e difficile la convivenza tra ragazzi di strada e non. Il nostro lavoro si è concentrato sulla possibilità di realizzare una vera convivenza tra queste due anime che da sempre hanno abitato Civico .

Con l’aumento dei numeri degli arrivi cominciamo a registrare anche un aumento dei casi di ragazzi con una vulnerabilità psicologica non adeguatamente supportata e ci interrogammo sulla necessità di farci carico anche di questo aspetto per poter tutelare al meglio sia i nuovi arrivati, che subiscono il cosiddetto shock transculturale, che i neo-maggiorenni che al compimento dei 18 anni si riversavano in strada. Il sistema di accoglienza per adulti, infatti, non permette di accogliere tutte le richieste e spesso i ragazzi, anche coloro che hanno cominciato un percorso di inclusione, sono costretti a passare del tempo in strada con tutti i rischi correlati.

Le maggiori nazionalità sono rappresentate da minori in transito di origine afghana e minori egiziani. Vengono accolti tanti ragazzi di età inferiore ai 16 anni contribuendo ad un abbassamento, seppur lieve, dell’età media. La frequenza giornaliera resta molto alta e questo anche grazie all’attivazione del primo corso di italiano promosso da Save the Children, l’Università di Siena e CivicoZero. Il progetto CLIO, Cantiere Linguistico per l’Integrazione e l’Orientamento, partito alla fine del 2012, è la prima sperimentazione di una metodologia di insegnamento della lingua pensata ad hoc per i minori stranieri non accompagnati.

CivicoZero_scuola

A partire da questo anno si stabilisce una collaborazione strutturata con il partner Programma Integra grazie a un progetto condiviso che intende creare percorsi di orientamento, formazione ed inserimento lavorativo per giovani migranti, nei settori artigianali.  Vengono attivate quattro borse lavoro dando priorità alle richieste dei ragazzi e attenzione alle loro inclinazioni. In questo modo si comincia a delineare uno specifico lavoro di rete sul territorio, il servizio di ricerca lavoro all’interno del Centro, quindi, si riduce fortemente, privilegiando il referral al partner.

Un progetto internazionale guidato da OIM (PRUMA) ha messo la Cooperativa nella condizione di misurarsi con molteplici attori e di far valere, al contempo, le competenze acquisite nel campo dell’accoglienza e della protezione dei minori con un focus particolare verso i transitanti tra cui, oltre agli afghani, verso la fine dell’anno contiamo anche qualche eritreo.

 


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